COME SCATTARE FOTO DI INTERNI DA COPERTINA

Ecco i trucchi e gli strumenti per scattare belle foto di interni.
Blog di interni, e-commerce di arredamento, account Instagram di influencer del design. Oggi sono sempre di più le piattaforme digitali di interior design che richiedono foto di qualità. Per chi si occupa di design e interni, le immagini sono infatti un contenuto fondamentale per raccontare se stessi e il proprio lavoro. Un contenuto che non può essere gestito in modo casuale.
Non sempre, però, il budget a disposizione permette di affidarsi a un fotografo professionista. In questi casi, tutto ciò che possiamo fare è armarci di una buona macchina fotografica e scattare noi.
Come? Ecco qualche consiglio per realizzare belle foto negli interni.
1 – La giusta luce
Trovare la giusta luce. È questa la condizione necessaria per poter scattare foto negli interni. La luce è infatti l’elemento che definisce le forme dei soggetti e l’atmosfera di un ambiente e, a seconda di come viene impiegata, può cambiare completamente l’effetto di una immagine.
Il primo consiglio è di sfruttare la luce naturale che arriva dalle finestre, cercando di scattare nei momenti migliori della giornata. Nella prima mattinata o verso il tramonto le ombre sono sfumate e le luci più omogenee. A mezzogiorno la luce è dura, creando ombre e contrasti forti.
La luce naturale è un’ottima alleata per le fotografie, ma ha un problema: è incostante. Se la luce naturale scarseggia o è addirittura assente, bisogna usare delle luci artificiali facendo però attenzione al bilanciamento del bianco. Perché la temperatura della luce del sole è diversa da quella delle luci artificiali e, se non si gestiscono bene queste differenze, i colori dello spazio possono essere alterati.
In questo, ci vengono in aiuto i sistemi di illuminazione professionali. Come le luci a LED che Delineo ha disegnato per Manfrotto.

Le luci a LED Manfrotto hanno infatti una eccellente resa cromatica, che garantisce una riproduzione fedele dei colori. Permettono di regolare con precisione l’intensità della luce attraverso un dimmer, evitando lo sfarfallio. Offrono la possibilità di mettere in evidenza dettagli nascosti o di produrre effetti creativi. Hanno un design essenziale ed elegante. E sono leggere, compatte e semplici da usare.

Luci portatili performanti studiate per i professionisti ma perfette anche per gli appassionati di fotografia. Per fare belle fotografie di interni qualunque siano le condizioni di luce.
2 – La composizione
Non è sufficiente fotografare gli interni con la giusta luce per ottenere buoni risultati. Bisogna avere anche un’idea precisa di quello che si andrà a fotografare. In pratica, decidere cosa entrerà nella foto e come entrerà. Una visione d’insieme della stanza? Una superficie? Un dettaglio? A voi la scelta.
Una volta trovata la giusta prospettiva, si può andare a comporre il set.
Per un effetto più ordinato e pulito, è meglio lasciare nell’inquadratura solo pochi arredi o oggetti. Per creare un’atmosfera più calda e vissuta, si possono aggiungere fiori, riviste o libri. Per dare più rilevanza a un angolo piuttosto che a un altro, basta cambiare la disposizione dei mobili e degli accessori.
Ciò che conta è leggere sempre l’ambiente attraverso la lente unica del nostro sguardo.
3 – Il treppiede giusto per noi
Non possiamo fidarci delle nostre mani. Per ottenere fotografie nitide e ben inquadrate, è necessario utilizzare un trieppiede (o cavalletto). Con lo scatto a mano libera è infatti molto probabile che le foto vengano mosse e quindi sfocate.
In particolare, il treppiede è utile per scattare foto in condizioni di scarsa luminosità. Perché con la luce scarsa, bisogna aumentare i tempi di posa per permettere a una quantità maggiore di luce di colpire il sensore. Tempi di posa che senza cavalletto rischiano di far traballare la macchina fotografica.
Per ottenere buone foto, non basta però avere un treppiede. Bisogna scegliere un buon treppiede e soprattutto una buona testa. Perché è la testa che garantisce il pieno controllo della fotocamera, facendo da collegamento con il treppiede.
Anche in questo caso, possono venirvi in aiuto i progetti di Delineo. Sempre per Manfrotto Delineo ha disegnato la testa 502 HD e la testa a sfera 504 HDV.

La testa 502 HD ha una struttura robusta ed è disponibile in due versioni: versione a base piatta ”AH’ ‘e versione a sfera ”A”, disponibile separatamente. La tecnologia bridging assicura che il controllo del frizionamento sia intuitivo e facile da impostare, ma anche protetto contro gli urti. Sono presenti bloccaggi indipendenti per pan e tilt. E lo scorrimento per entrambi è selezionabile in una gamma continua da zero al massimo livello, così da usare la testa in modo sicuro e agevole con la barra pan.

La testa a sfera 504 HDV è un prodotto maneggevole, performante e con un design accattivante. Tra le caratteristiche professionali: un sistema di scorrimento fluido variabile su movimenti PAN e TILT, un sistema di controbilanciamento a 3 livelli, manopole ergonomiche di frizionamento e bloccaggio sul lato sinistro, livella a bolla illuminata, rosetta millerighe intercambiabile per la leva di comando.
3 – La post-produzione
La post-produzione è una risorsa preziosa per la fotografia di interni. È infatti molto difficile che la foto in fase di scatto corrisponda perfettamente ai nostri obiettivi, soprattutto quando le condizioni di luce non sono delle migliori e lo spazio di movimento è limitato.
Per avvicinare la foto al risultato desiderato, possiamo editare le immagini in fase di post-produzione. Così potremo regolare l’intensità della luce, la saturazione, la temperatura, lavorare sui contrasti o creare effetti particolari con l’uso di filtri. Funzionalità particolarmente utili per chi non è un fotografo professionista e vuole migliorare la qualità delle proprie immagini per il suo profilo Instagram.
Ciò su cui in fase di post-produzione non si possono invece fare miracoli è la correzione delle linee verticali. Un problema che si crea quando la fotocamera viene orientata verso l’alto o verso il basso e le linee verticali convergono. Per cercare di ridurre al minimo questo problema, si possono impiegare obiettivi specifici come i tilt-shift oppure posizionarsi a mezza altezza e cercare di mantenere la fotocamera parallela alle pareti.